Il terriorio della Valpolicella si trova in una posizione strategica: proprio dove l’Adige lascia la montuosa e stretta valle trentina in favore della pianura padana, trova posto un territorio cuscinetto e di passaggio obbligato tra due culture che storicamente sono state agli antipodi: quella trentina- retica e quella veneta- italica. È stata quindi scelta dall’uomo come luogo ideale per vivere fin dalla preistoria e non stupisce quindi che nel corso degli anni le scoperte archeologiche siano state molteplici; alcune di esse hanno fatto sì che venissero realizzati siti archeologici e luoghi della cultura oggi aperti al pubblico.

Il sito di Grotta di Fumane rappresenta una delle più importanti aree archeologiche preistoriche d’Europa. Gli scavi e gli studi condotti dalla sua scoperta, nel 1964, a oggi hanno permesso di stimare la frequentazione umana della Grotta per un periodo di tempo che va dai 90.000 ai 33.000 anni dal presente: quasi 60.000 anni in cui si è alternata la presenza dell’uomo di Neandertal prima e dell’Homo Sapiens poi. Dal 1988 le ricerche sono coordinate dall’Università di Ferrara. Nel 2005 è stata realizzata l’attuale copertura, per permettere la visita in sicurezza alla cavità e alle sezioni più importanti, e nel 2015 è stato ultimato il centro visite, luogo ideale per l’accoglienza dei visitatori e per attività di laboratorio.

Info http://grottadifumane.eu/

 

Il Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo si presenta come una delle raccolte di reperti preistorici fra le più interessanti in Italia.

Nella parte paleontologica si possono ammirare fossili estremamente rari ed altri unici al mondo, grazie ai ritrovamenti avvenuti nel corso degli anni durante l’estrazione della pietra della Lessinia nelle vicine cave del Monte Loffa.

Per quanto riguarda la parte preistorica, il museo conserva soprattutto reperti rinvenuti nella Grotta di Fumane e nel Riparo Tagliente di Stallavena.

Tra questi spiccano manufatti in selce, cinque disegni su pietra in ocra rossa e, proveniente dalla Grotta di Fumane, lo “Sciamano”, una pietra che raffigura una figura umana con uno strano copricapo e con in mano un oggetto sacrificale.

All’interno del Riparo Tagliente è stata ritrovata anche una sepoltura, di cui il museo conserva una interessante ricostruzione.

Info tel. 388 1791285 oppure infomuseosantannadalfaedo@gmail.com

 

Il Museo Antiquarium di San Giorgio di Valpolicella custodisce alcuni reperti archeologici protostorici, romani e altomedievali sicuramente meritevoli di una visita.

Questi reperti provengono dall’ area circostante e appartengono a diverse epoche storiche, a testimonianza della continuità di frequentazione di questa zona.

I ritrovamenti sono collocati in ordine cronologico, per dare al visitatore l’impressione di seguire una sorta di linea del tempo: dai manufatti in selce ai reperti e alle numerose iscrizioni romane, fino agli archetti medievali che dovevano far parte di un antico ciborio della vicina Pieve barbarico-romanica.

All’esterno della chiesa, inoltre, è stato istituito un Parco archeologico in cui si possono visitare gli scavi di un insediamento della piena Età del Ferro (IV sec. a.C.), che comprende i resti di un abitato con un’area produttiva dedicata alla lavorazione del corno e dell’osso e un laboratorio metallurgico.

Info tel. 346 3202167 oppure antiquariumsangiorgio@gmail.com


I resti murali del Castelleire delle Guaite a Sant’Anna d’Alfaedo si compongono di un complesso di muri a secco che dovevano costituire la parte meridionale e più munita di un abitato fortificato protostorico, riferibile al età del Bronzo medio e recente (1700-1200 a.C.). La muraglia ha forma quasi a cuneo ed è costruita con una struttura “a sacco”, ossia tramite l’elevazione di due muretti paralleli a secco, in pietre squadrate regolarmente allineate e sovrapposte, riempiti nel mezzo con pietrisco. Lo spessore dei muri, di oltre tre metri, consente di ipotizzarne una funzione difensiva. Rappresenta la più antica testimonianza visibile al giorno d’oggi dell’uso della pietra della Lessinia da parte dell’uomo.

Il sito archeologico è liberamente visitabile.